Cos’è il Digital Divide?
Cosa si intende con “Digital Divide”? Termine usato per definire la disparità all’interno della comunità americana nei primi anni ’90, oggi è un concetto usato per definire una categoria di persone più ampia.
Digital Divide: se ne può parlare anche nel 2022?
Siamo fan delle serie tv distopiche, in cui futuri lontani ci sembrano così vicini a livello temporale.
Macchine, robot e umanoidi prendono il sopravvento e api drone controllano le nostre teste. Ma quanto è realmente lontana da noi una realtà simile?
Possiamo veramente parlare di realtà?
Già nel 2000, Wired parlava di uno scenario distopico e di IA. Le conseguenze sono presto dette. La preoccupazione maggiore è basata sul quesito: “Le macchine porranno fine alla civiltà umana?”.
Noi speriamo di no, anzi, pensiamo che le macchine possano dare un valore aggiunto. Ciò che volgarmente è definita macchina rientra in una categoria più ampia e in termini di innovazione, crediamo sia anche necessaria.
Arrivano notizie anche su una nuova macchina artificiale dal nome LaMDMA che esprime le proprie emozioni, tra cui gioia e tristezza. Si esprime attraverso tutte le forme di comunicazione con una sensibilità pari a quella di un bambino di 7-8 anni.
Questo è quello che sostiene un ingegnere di Google che ha pubblicato online lo scambio avuto con l’Intelligenza Artificiale. Ma Google lo ha liquidato come infondato.
Digital Divide o Digital Survive?
Siamo consapevole del fatto che siamo ancora agli inizi di una nuova Era costituita da Metaverso, Criptovalute e automazione. Entro il 2030, a livello globale, si implementeranno tecnologie avanzate come il 6G o il 7G e l’Internet of Things sarà parte integrante delle nostre vite.
Tutti quanti conosciamo Alexa o Siri e spegnere una luce a distanza di metri o km dall’interruttore, non è più un problema. Se pensiamo in termini di sostenibilità, potremmo dire che sia un compromesso per ridurre l’uso di carta (ad esempio delle banconote) o plastiche (si pensi ai contenitori di creme, detersivi o spray ritrovati sulle spiagge e risalenti al 1960).
Se, invece, ci focalizzassimo in termini di compatibilità globale, dovremmo ritornare alla questione principale: “Digital Divide”.
Digital Divide non è solo digital
Come tutti sappiamo, guerre, catastrofi o gestioni amministrative poco attente hanno portato ad uno squilibrio globale. Non tutti siamo al passo con i nuovi trend tecnologici e non tutti possono usufruire delle stesse comodità di cui noi siamo abituati. Infatti, ancora oggi, si parla di mancanza di risorse legate all’acqua potabile o al cibo in alcune zone del mondo.
Se da una parte ci si preoccupa se un giorno le infrastrutture potranno permetterci di vedere le nostre macchine volare, dall’altra l’unico obiettivo è porre fine alle diseguaglianze a partire dalle risorse primarie e necessarie che garantiscono la sopravvivenza della specie umana.